Anche tra le persone più miti e più aliene dalla violenza, e più desiderose di una vita sociale giusta, libera dalle tante forme di violenza, corrono forti equivoci sulla cultura (teoria, prassi, storia) dell’azione nonviolenta.
La prima causa di malacomprensione mi sembra che sia il nome stesso “nonviolenza”. Esso suona negativo e illusorio. Sembra dire che questa auspicata forma di vita e di impegno sia pura da ogni violenza e possa costituire una proposta già pronta di vita sociale libera da ogni violenza: fisica, militare, armata, economica, strutturale, mediatica, culturale, ….
La parola, i simboli, l’entusiasmo dei “nonviolenti” persuasi finiscono per disilludere sempre più i “perplessi”, che constatano amaramente la vasta e profonda presenza della violenza, in tante forme, nella vita umana. Essi, così, finiscono col giudicare ingenua, illusoria e ingannevole, a causa di superficiale integralismo, la proposta della cultura nonviolenta.
Il nome, anzitutto. L’originale termine gandhiano è satyagraha, che già qualcuno
lunedì 23 giugno 2014
domenica 1 giugno 2014
Se il 2 Giugno...
Se
il 2 giugno e' la festa della repubblica allora e' la festa della
Costituzione repubblicana che ripudia la guerra: e quindi e' assurdo e
criminale che lo stato italiano continui a partecipare alla guerra
terrorista e stragista in Afghanistan; e' assurdo e criminale che
continui nel riarmo; e' assurdo e criminale che resti in quell'alleanza
massacratrice che e' la Nato invece di chiederne lo scioglimento.
Se il 2 giugno e'
la festa della repubblica allora e' la festa della Costituzione
repubblicana che riconosce e difende la vita, la dignita' e i diritti di
tutti gli esseri umani: e quindi e' assurdo e criminale che lo stato
italiano continui a perseguitare i migranti con infami politiche
razziste e schiaviste.
Se il 2 giugno e'
la festa della repubblica allora e' la festa della Costituzione
repubblicana che afferma l'eguaglianza di diritti: e quindi e' assurdo e
criminale che lo stato italiano continui ad essere complice dei poteri
rapinatori, sfruttatori e usurai, del regime della corruzione e dei
poteri mafiosi, del modo di produzione che privilegia la massimizzazione
del profitto fino ad esercitare ogni violenza nei confronti degli
esseri umani (ridotti a mera forza lavoro, esercito di riserva, mandria
di consumatori) e della natura (considerata come scrigno di materie
prime da rapinare, avvelenare ed esaurire senza scrupoli).
La repubblica e' la cosa di tutti: il bene comune, la condivisione, la responsabilita'.
La repubblica e' la casa di tutti: la civile convivenza, la biosfera, la cura reciproca.
La repubblica e' l'antifascismo in atto.
La repubblica e' la nonviolenza in cammino.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla guerra, alle armi, a tutti i poteri armati, a tutte le uccisioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al razzismo, alla discriminazione ed a tutte le persecuzioni.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi all'economia della schiavitu'.
Per festeggiare il 2 giugno occorre opporsi alla rapina, alla devastazione e alla distruzione della natura.
Per
festeggiare il 2 giugno occorre opporsi al potere maschilista e
patriarcale che e' la prima radice di ogni oppressione, di ogni
violenza.
Vi e' una sola umanita'.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, primo giugno 2014
da: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00001.html
da: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/06/msg00001.html
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