Dopo i fatti tragici e criminosi di Parigi..................
continuiamo il nostro lavoro nella
nonviolenza attiva,creativa,intelligente e tenace che ci allena all'amore incondizionato per costruire un'economia di giustizia in un mondo senza frontiere con ancora più salda determinazione e passione perchè è
l'unica strada che ha una testa e un cuore
“Come è difficile, in momenti così
drammatici, tenere una penna ben salda nella mano. Decidere di non
lasciarla per impugnare altri strumenti, che darebbero una sicurezza
più grande nell’immediato, ma ingannevole nel tempo della Storia.
Ancor più difficile è usarla, quella penna, per scrivere senza
tremare che la risposta alla violenza è, gandhianamente, nella
nonviolenza (ahiṃsā) e nella forza della verità (satyāgraha). Ma
è proprio quando gli strilli della vendetta e gli sfollagente della
ragion di Stato si levano verso il cielo, come accecante fumo nero,
che la stretta delle nostre dita si deve fare più decisa e il nostro
sguardo più limpido. Non sarà con le bombe e i loro eufemistici
“danni collaterali”, non sarà con la chiusura di spinate
frontiere e il tentativo di impedire quella inarrestabile onda che è
l’incontro di culture, non sarà con il perseverare e l’acuire
una tortura istituzionalizzata, fisica e psichica, che tuttora rende
gli Stati cosiddetti democratici, correi di violenza. Soltanto una
ricerca spasmodica, instancabile della piena realizzazione di uno
stato di diritto, dentro e fuori i nostri confini, soprattutto
mentali, potrà condurre gli esseri umani a ritrovare la sanità, la
vitalità, la nonviolenza che sono il patrimonio genetico della
nostra nascita. Difficile pensare e scrivere questa verità; ancor
più difficile, forse, realizzarla”.
Così, in una nota di Paolo Izzo
riportata su Libertà dell 11 Gennaio 2015
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